Ieri, poco dopo le 12, avevo caricato i ragazzi in macchina, e stavamo andando dal padre di mia moglie, per il pranzo. Il tempo cominciava finalmente ad inscurire, e la mia preoccupazione era per lo stenditoio che avevo lasciato davanti a casa, pieno di indumenti che dovevano asciugarsi. I pochi chilometri che ci separano dal pranzo li stavo affrontando con tranquillita’, guidando senza strappi. Cosi’ potevo anche permettermi di guardare attorno con calma. Non c’era molta gente per le strade, e guardando case che avevo visto tante volte, improvvisamente il cuore ha avuto un sobbalzo. Negli occhi il lampo di un rosaio, arrampicato a fianco di un cancello, dalle rose arancio. Ho sentito un tuffo profondissimo, e mi sono meravigliato di questa sensazione, perche’ la mia parte razionale ha subito cercato una spiegazione senza trovarla. Si e’ presentata al briefing con la testa china, dicendomi che non era riuscita a trovare un nesso logico per quella sensazione profonda. Aveva dei sospetti che il tutto fosse collegato all’infanzia, a qualche cosa di analogo, ma il tutto era solo una labile ipotesi suffragata esclusivamente da una sorta di leggera comprensione. L’ho guardata con tenerezza, la mia parte razionale, perche’ io so, come sa lei, che una parte di me non ha legami con la logica, ma turbina quotidianamente nell’assoluto della illogicita’. Eppoi era stata una bella sensazione, al punto che potevo tenermela senza cercare il senso, per cui la ringraziavo di avere provato a spiegarmi il segreto delle rose arancioni. Che me le tengo strette quelle rose, al punto che riesco persino a sentirne il profumo. Ma la sensazione piu’ strana e’ quel peso sulle spalle, e quell’odore di cuoio. E l’idea di pantaloni corti mentre penso all’odore dei quaderni quando li sfilero’ dalla cartella.<br />
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“E l’idea di pantaloni corti mentre penso all’odore dei quaderni quando li sfilero’ dalla cartella.”
il mondo contiene meno di quanto vorremmo riempirlo, questa è l’assoluta necessità della fantasia che abbiamo. buon lunedì andy
Una cartella piena di ricordi e di rose… (io le coglievo dai cespugli che sbucavani al di fuori dei cancelli e le portavo a casa, per la mamma, le rose:)***
che bella immagine. la tua parte razionale è stanca. ho questa impressione.
Lo sento anch’io, quel profumo – e quello della glicerina dalle mani di mia madre, e quello dell’alcool dei pennarelli – grazie, Andy, bello soprattutto il finale! ;-)******
Le rose a volte fanno anche questo effetto. A me lo fa il glicine.
WHATH. A volte vorrei che mi ipnotizzassero per farmi rivivere eventi che il ricordo ha modificato con la tenerezza del tempo…
SAB. Andavo a scuola da solo a piedi alle elementari…ma sono gli odori che significavano molto per me…nel bene e nel male…
SCIC. Sarebbe bello non avere responsabilita’….:-)))
ECATE_. Gia’…gli odori..ed il cercare di afferrare qualche frammento di quando era una gioia assoluta esistere…
E dàlli co’ sti odori… vi odio a tutti voi che annusate:)***
non è per fare il bastian contrario, ma non ti viene una nostalgia struggente in questi casi? a me è venuta solo provando ad immaginare le tue sensazioni!
bacio grande!!!
MATA. Un tuffo al cuore…??
SAB. Pero’ quando scrivo di odore giuro che ti penso sempre….ed a quei tempi anche tu annusavi….:-)))
LILU. Si, io sono uno di quelli che rimpiange l’infanzia….:-)
Se non un tuffo al cuore, una sensazione di intensa emozione, sicuramente.
grazie sys, anche io quando leggo “odori” mi penso sempre:)*******
Siamo abituati a pensare che i ricordi siano fatti di immagini. Invece anche per me ci sono dei ricordi che sono odori, profumi. La cosa strana è che spesso non sono legati ad eventi particolari ma a stati d’animo.
Buona giornata