Dopo un mese

Intuivo che sarebbe stata dura, ma non pensavo così. Io e mia moglie siamo andati due settimane in ferie, in appartamento, dove niente avrebbe dovuto ricordarmi di mio fratello. Certo, è andata meglio che a casa, ma è l’aria del quotidiano che è cambiata. Mi sembra di vivere nella melassa, e mi sembra che ogni mio movimento sia rallentato. C’è un rumore di fondo che è grigio, come se un colore facesse rumore. Poi il rientro a casa, riprecipitando in mille particolari che me lo ricordano. Ultimamente riscopro ricordi accantonati da decenni, mai risvegliati se non ora. E sono ricordi di due bambini, fratelli, che fino alla adolescenza hanno sempre giocato insieme. E sono ricordi di due uomini, attaccati ben oltre le apparenze, che quando si coalizzavano su un’idea, ed accadeva spesso, erano in grado di diventare dei rulli compressori grazie alla loro razionalità ed anche grazie soprattutto alla loro unione d’anime.

Mio fratello era single, per cui tutto quello che c’è da fare lo sto facendo io. Rinviare la denuncia dei redditi, produrre documenti, cessare l’assicurazione dell’auto, e tanto altro. Il problema è che ogni azione compiuta mi provoca dolore, perchè ho l’impressione di staccare una radice che lo tiene ancora ancorato al presente, al mio presente probabilmente, ma anche a quello di altri, inconsapevoli di lui, ma sfiorati dalla sua esistenza. Mi sembra di spegnere una candela per volta, candele che ancora lo illuminano in questo mondo. Si, è maledettamente dura.

 

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